Mi sono lasciata scivolare un pensiero…
Eri tu!
Ti ho custodito nel luogo più profondo della mia anima.
Ho tentato di assopirti, sedarti, addormentarti…
Ma più ti ammansivo, più mi sbranavi.
Divoravi la mia interiorità, volevi emergere dall’anima,
e mordendo con voracità il mio cuore, hai raggiunto la luce.
Irradiato hai visto e udito.
Così hai voluto.
Hai trionfato nell’esuberanza del calore.
Il mio cuore per te era solo mitezza, e non ti accorgevi dell’ardore.
La mia anima per te era solo stordimento, e non ti accorgevi del mio assorbimento.
E così ti lasciai andare.
Era ciò che ambivi…
Peccato non eri più il mio scrigno d’oro…
Eri Libertà e io ero Lacrima.
Mi voltai e ti lasciai respirare al vento.
Ma qualcosa cambiò, lo vidi dai tuoi occhi.
Vibravi nell’aria, ti mancava il coraggio.
Ti spinsi, e ti dissi vai…
Piroettavi nell’immenso sconosciuto, ma abbozzando talvolta titubanza.
Mi chiesi perché…
Ti ripetei di andartene, e così avvenne, strappandomi però un pezzo di cuore.
La ferita si rimarginò, non appena compresi che avevo trattenuto un po’ della tua libertà.
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